Fra quelli renitenti alla leva, vennero anche mio fratello Giovanni e il suo inseparabile amico Castellani, che erano andati a vivere presso uno zio di questi, in Viale Mazzini. Se ne andarono così a Monte Morello [...]. Quando i miei genitori seppero il suo proposito mi scongiurarono di convincere Giovanni a rimanere nascosto dov'era, ma si trattava della sua vita e doveva decidere lui. Io non avrei potuto che ripetergli i pericoli a cui andava incontro sia in montagna che in città (cose che sapeva bene anche lui); e così feci.
(Da Gilda Larocca, La Radio Cora di Piazza d'Azeglio e le altre due stazioni radio, Firenze, Giuntina, 2004, pp. 35-36)
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