In che modo, per esempio, l'inarrestabile processo di <<complicazione>> di auto e moto ha cambiato il lavoro di coloro che le riparano? Sentiamo spesso parlare della necessità che i lavoratori si aggiornino per rimanere al passo con i progressi tecnologici. Secondo me è più pertinente chiedersi: che razza di personalità deve avere il meccanico del ventunesimo secolo per riuscire a tollerare gli strati di stronzate elettroniche che vengono ammucchiate sopra qualunque motore?
(Da Matthew Crawford, Il lavoro manuale come medicina dell'anima, perché tornare a riparare le cose da sé può renderci felici, Milano, Mondadori, 2010, p.9)
Nessun commento:
Posta un commento