31 marzo 2013


Love the quick profit, the annual raise,
vacation with pay. Want more
of everything ready-made. Be afraid
to know your neighbors and to die.

And you will have a window in your head.
Not even your future will be a mystery
any more. Your mind will be punched in a card
and shut away in a little drawer.

When they want you to buy something
they will call you. When they want you
to die for profit they will let you know.
So, friends, every day do something
that won’t compute. Love the Lord.
Love the world. Work for nothing.
Take all that you have and be poor.
Love someone who does not deserve it.

Denounce the government and embrace
the flag. Hope to live in that free
republic for which it stands.
Give your approval to all you cannot
understand. Praise ignorance, for what man
has not encountered he has not destroyed.

Ask the questions that have no answers.
Invest in the millenium. Plant sequoias.
Say that your main crop is the forest
that you did not plant,
that you will not live to harvest.

Say that the leaves are harvested
when they have rotted into the mold.
Call that profit. Prophesy such returns.
Put your faith in the two inches of humus
that will build under the trees
every thousand years.

Listen to carrion — put your ear
close, and hear the faint chattering
of the songs that are to come.
Expect the end of the world. Laugh.
Laughter is immeasurable. Be joyful
though you have considered all the facts.
So long as women do not go cheap
for power, please women more than men.

Ask yourself: Will this satisfy
a woman satisfied to bear a child?
Will this disturb the sleep
of a woman near to giving birth?

Go with your love to the fields.
Lie down in the shade. Rest your head
in her lap. Swear allegiance
to what is nighest your thoughts.

As soon as the generals and the politicos
can predict the motions of your mind,
lose it. Leave it as a sign
to mark the false trail, the way
you didn’t go.

Be like the fox
who makes more tracks than necessary,
some in the wrong direction.
Practice resurrection.

Wendell Berry

05 marzo 2013

Manchette


Io ci sono delle volte che consiglio a degli amici qualcosa che magari mi entusiasma in quel periodo o magari stiamo parlando di qualcosa e vien fuori che secondo me la persona con cui sto parlando dovrebbe leggere un determinato autore, o un libro, o vedere un film che ho visto da poco e che secondo me potrebbe aiutarlo a capire meglio qualcosa di quello che mi ha detto, oppure fare un corso, che nei corsi si conosce della gente e si imparano delle cose.
Poi dopo, magari, dopo degli anni, capita che io e quella persona ci ritroviamo: io c'è della gente che un po' forse per colpa di internet, non incontro molto. Magari li vedo ogni anno o anche ogni due anni; in dei casi ci sentiamo anche spesso sempre per colpa di internet e quindi magari non perdo di familiarità, in dei casi no. Dopo poi, magari dopo degli anni, dicevo, ci rincontriamo con quella persona che mi dice: «Eh, ma allora, cos'hai letto di Manchette di recente?». «Di chi?» chiedo, ma non perché io non sappia chi sia Manchette, figuriamoci, lo so benissimo chi è Manchette, ma non mi ricordavo di averne parlato con quella persona lì. «Di Manchette». «Eh, di Manchette. Di Manchette è molto che non leggo niente. Mi piaceva Manchette? Lo sai che non mi ricordo? Ho letto uno o due romanzi di Manchette. È bravo, Manchette!»

Mi consola il fatto che poi delle volte sono io la vittima delle dimenticanze altrui. Oggi chattavo con una ex collega e capa, per un'estate avevo lavorato per lei, insieme ad un altro tipo, il suo fidanzato dell'epoca. Le ho detto di salutarmelo, se lo vedeva ancora, e che a me lui aveva insegnato tanto, anche se forse non lui non si ricordava neanche di me. «Te lo saluto, certo. Ma anche secondo me, lui, non si ricorda di te.»

21 febbraio 2013

Tre poemi falsamente attribuiti a Pablo Neruda

Post tradotto dalla pagina della Fondazione Pablo Neruda.
http://www.fundacionneruda.org/es/pablo-neruda/preguntas-frecuentes/104-tres-poemas-falsamente-atribuidos-a-pablo-neruda-.html
(link consultato il 20/02/2013)

Almeno tre poemi di diversi autori vengono attribuiti, già da alcuni anni, a Pablo Neruda, conquistando una considerevole diffusione in rete.
Uno di questi, "Muore lentamente", è stato utilizzato, intero o riportandolo parzialmente, come saluto per l'anno nuovo e in messaggi di altro tipo, crescendo così in notorietà e giungendo ad essere riportato in diversi articoli sulla carta stampata. Questo poema è della scrittrice brasiliana Martha Medeiros, autrice di diversi libri e cronista del quotidiano Zero hora di Porto Alegre. E' stato pubblicata con il titolo "A morte devagar", su questo giornale nel novembre del 2000.
Un altro di questi poemi è "E' vietato", che apparve la prima volta in Internet il 23 Luglio del 2001 nella pagina deusto.com (tale sito risulta al momento inesistente o intattivo, NDT). Il suo autore, Alfredo Cuervo Barrero ha chiarito che il poema che circola attualmente non è propriamente quello originale, bensì una sua versione menomata. Il testo è iscritto nel registro delle proprietà intellettuali di Vizcaya a suo nome con il numero BI -13- 03. In internet ci sono quasi ventimila attribuzioni di questa poesia a Neruda.
Infine c'è il poema "Non lamentarti mai" (conosciuto in italiano anche come Non incolpare nessuno, in spagnolo viene chiamato Nunca te quejes, NDT). Non sappiamo chi sia il suo autore.
Non sappiamo neanche i motivi per cui si attribuiscono queste poesie a Pablo Neruda. Se si leggono i tre testi è evidente che hanno tutti un tono edificante, prescrittivo, nel quale si avverte una qualche parentela con la letteratura di autoaiuto incongrua con l'epoca di Neruda. Senza sminuire questi poemi, l'opera di Pablo Neruda è molto lontana da questo tipo di poesia nel tono, nel linguaggio e nelle immagini che crea.

Darío Oses
Direttore della Biblioteca della Fundación Pablo Neruda

Ho tradotto e messo in rete questo breve testo per fare chiarezza anche per il pubblico italiano su questo tema. Ho mandato una mail alla Fondazione Pablo Neruda per informarli di questa mia iniziativa e chiedere loro il permesso di riprodurre qui parte del loro sito. Non è mia intenzione violare alcun copyright.